Proprietà, storia e leggende sulla pietra dell’estate: l’acquamarina!

Il suo azzurro intenso la rende assoluta protagonista dell’estate e di ogni portagioie 😉

Non a caso, pochi giorni fa abbiamo lanciato la nostra nuova collezione “AQUA” , tutta ispirata all’acquamarina.

Ma torniamo a noi e scopriamo qualche leggenda sull’acquamarina.

Leggende sull’acquamarina

Miti e leggende accompagnano l’acquamarina da secoli!

Secondo i Romani, l’acquamarina era una gemma molto sacra a Nettuno, Dio del mare.

Durante i loro viaggi, infatti, i marinai lanciavano frammenti di acquamarina in mare in caso di tempeste nella speranza di placare l’ira di Nettuno.

Secondo un’antica leggenda, inoltre, le pietre di acquamarina venivano custodite negli scrigni delle sirene e per questo avevano poteri magici.

Marinai e pescatori, quindi, portavano sempre con sé frammenti di acquamarina cosi da essere protetti dalla furia di venti e maremoti.

Proprietà dell’acquamarina

La migliore proprietà riconosciuta all’acquamarina è quella di donare saggezza, pace e serenità a mente e corpo.

Il suo colore azzurro chiaro, infatti, avrebbe la capacità di donare equilibrio e maggiore fiducia in sé stessi.

Nell’antichità veniva spesso regalata ai novelli sposi come auspicio di serenità e fecondità.

Inoltre, l’acquamarina è una delle pietre portafortuna dei nati sotto il segno dei pesci, poiché anche quest’ultimo è sacro a Nettuno.

Proprio per via di questo legame, si pensa che l’acquamarina aiuti i marzolini a lavorare sulle proprie emozioni, placando paure e turbamenti.

Storia dell’acquamarina

Il nome acquamarina deriva dal latino dalle parole “aqua” e “marinus” ovvero appartenente al mare.

Inevitabile, quindi, che la storia dell’acquamarina sia connessa a questo essenziale elemento naturale.

L’acquamarina appartiene alla famiglia del minerale Berillio e si trova in natura sottoforma di cristalli esagonali, anche di grandi dimensioni.

I principali giacimenti di acquamarina si trovano in Brasile e in Africa.

Il colore dell’acquamarina è dato dalla presenza del ferro: il suo grado di concentrazione ne determina la sfumatura e l’intensità.

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